Il nuovo album di Marco Sforza sarà un live naif
(clicca sulla foto per ascoltare l'anteprima)
Confessioni di un Cantautore di Pianura
(recording live)
Marco Sforza voce e chitarra
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Sono passati già 10 anni dal mio primo disco "Laiv" al Materia Off.
Questa speciale ricorrenza mi ha portato alla decisione di fare il mio
nuovo disco con nuove canzoni sempre dal vivo ma con una particolarità
in più. Questa volta sarò da solo con la mia chitarra e inieme a me mi
accompagnerà un caro amico fonico: Franco Fucili. Andremo in giro per
locali, osterie, teatri, circoli, festival e magari anche
home-concert... e registreremo tutti i concerti e alla fine dell'anno
potremmo decidere e selezionare il materiale migliore cosi da farne un
bel disco, per l'appunto "live". Immortalare quella magica atmosfera che
ogni volta si crea ad un concerto è sempre stata la mia melanconia
preferita.
Ora non mi resta che cantare.
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ecco le date aggiornate:
ESAGONO STUDIO a Rubiera (RE) - 4 marzo
www.marcosforza.it
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Come in un giro di valzer, due personaggi improbabili, un’attrice prestata al giornalismo e un cantautore melanconico, trovano il passo giusto per ballare insieme al pubblico sulla musica e le parole della loro terra, la Pianura. Attraverso domande che non trovano risposta, provocazioni, fraintendimenti, battibecchi e nostalgie, la Pianura diventa un foglio
bianco su cui scrivere e cantare, cogliendo le suggestioni che di volta in volta arrivano dalla lettura di pagine più o meno conosciute di autori della Bassa Emiliana e dai testi delle canzoni originali di Marco Sforza.
In un botta e risposta in cui la giornalista racconta il
proprio vissuto attraverso le parole di celebri scrittori (Tondelli, Berselli, Pederiali, Zavattini, Celati, Malerba, Nori e D’Arzo) e il cantautore “controcanta” con i propri brani, il foglio bianco diventa un quadro naif, dai colori sgargianti ma intrisi di melanconia.
Tra boutade, improvvisazioni, schermaglie e momenti poetici, i luoghi comuni sulla Pianura (le zanzare, il maiale, lo spiriti gioviale deisuoi abitanti) diventano un luogo comune, ovvero il punto di incontro e condivisione dei due protagonisti.
E il luogo per creare un dialogo
divertente e profondo con il pubblico. Perché se è vero che la patria non è il luogo in cui nasci ma quello a cui senti di appartenere, chi nasce in Emilia sa che quel tabarro grigio e ingombrante non potrà mai toglierselo di dosso.
Quindi, tanto vale riderci su e godersi la
propria malinconia.
INTERPRETI
Elisa Lolli, attrice
Marco Sforza, cantautore e attore
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suonare...
Bargioni / Sforza
Il nuovo album di canzoni inedite di Dado Bargioni e Marco Sforza.
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Disponibile in tutti gli store digitali musicali
e naturalmente nei prossimi concerti a venire.
Itunes - Amazon - Deezer - Spotify
(clicca sulla copertina per "suonare"...)
Talvolta un incontro casuale si trasforma in
un gran disco. È il caso di Suonare: Bargioni/
Sforza di due cantautori italiani che mescolano
i loro mondi in queste canzoni. Da Conte
ai Beatles. Dalla Motown a Dalla. Un incrocio
pericoloso nel senso che diventa irresistibile
perché in queste voci, nelle
chitarre e nel piano
che si intrecciano c’è un
feeling particolare che in
Italia è difficile trovare.
Un disco di nicchia, senza
dubbio, ma soltanto
perché gli mancano la distribuzione
e l’airplay. Altrimenti diventerebbe
un piccolo classico grazie a musica impeccabile
e a testi divertenti e arguti. Lo ha capito
il regista della serie Tutto può succedere di Raiuno
che ha voluto Mo’ better blues nella colonna
sonora. Ci ha visto lungo.
(di Paolo Giordano su "il Giornale")
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Dado Bargioni e Marco Sforza…
due cantautori, due mondi! il primo ti regala un po’ di
“CIOCCOLATA PER LE ORECCHIE”, il secondo ti sforna “UN CAPOLAVORO” .
Vengono
da città diverse, Marco è un pianista (che suona la chitarra), Dado è
un chitarrista (che gioca anche col piano); se l’emiliano Sforza ha
imparato la lezione dei Capossela, Conte (Giorgio) e Dalla, il
piemontese Bargioni è cresciuto a pane e Beatles condito con un pizzico
di soul / funk all’americana.
Si sono conosciuti per caso ad un
festival e, come talvolta accade, è scoccata una scintilla, così le loro
diversità musicali sono diventate confronto, scambio, ricchezza. La
prima canzone eseguita insieme dal vivo quel giorno, più di due anni fa,
è stata lo strumentale "Mo' Better Blues" del jazzista americano Bill
Lee (tratto dalla colonna dell'omonimo film di Spike Lee). Il giorno
seguente Dado riprende in mano la canzone. Scrive un testo, dove non
esisteva, con strofe in lingua italiana che rincorrono quelle in
inglese, fino ad arrivare a prendersi e ad unirsi in un nuovo finale
(composto appositamente e che ha un titolo tutto suo), andando così a
creare quella che è, a tutti gli effetti, l'attuale "Mo' Better Blues/To the Top".
La canzone, dove Marco e Dado duettano, diventa il primo singolo di un album dal titolo:“#SUONAREBARGIONISFORZA”, che oggi i due cantautori stanno ultimando e che uscirà nella primavera 2016 e viene scelta dal regista Lucio Pellegrini come canzone finale della seconda puntata della serie TV di RaiUno dal titolo: "Tutto Può Succedere".
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Il primo album del Duo Mezza Pensione
In vendita on-line
e naturalmente nei prossimi concerti a venire
(clicca sul titolo per ascoltare i brani)
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Il Duo Mezza Pensione è composto da uncantautore emiliano Marco Sforza e da un celebre fisarmonicista romagnolo, ilmaestro Gildo Montanari. L'emilia e la romagnasi mescolano in un calderone di atmosfere ruspanti e allo stesso tempo poeticheintrecciando le canzoni più osannate del nostro cantautore a celebri melodieindimenticabili della musica leggera mondiale consapevolmente riarrangiate dalmaestro in chiave cantautoratofolkpopolare.
Marco Sforza: voce/ chitarra/ pianoforte/ flauto dolce
M° Gildo Montanari: fisarmonica/ melodica/ claves/ kazoo
Registrato al Teatro Vittoria in Pennabilli (RN) nell'ottobre 2014.
Tecnico del suono Franco Fucili.
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L'ultimo album di Marco Sforza insieme all'orchestrina Separè
In vendita on-line
e naturalmente nei prossimi concerti a venire
(clicca sul titolo per ascoltare i brani)
L’Emilia consegna da sempre, alla musicaitaliana, tante varianti, a largo spettro, senza censure e senza steccati, è la regione più rock, è quella più blues. Sarà per via di quella propensione naturale al piacere in tutte le sue forme, quello sguardo che non trovando ostacoli si fa infinito, quella schiettezza cheriesce a raccogliere quell’infinito in un bicchiere di lambrusco, sarà quell’essere sul lato giusto del grande fiume, perché dall’altro, chissàperché, non si respirano le stesse voglie. E anche se non è il Mississippi si sente che tanta musica viene fuori da lì, dal delta del Po. Marco Sforza è un musicista originale, “storto e di pianura” come si definisce nella titletrack, e già l’esordio di fine 2008, con un album dal vivo, delineava coraggio e ironica incoscienza, ché quelli, i live, vengono sempre a coronare un pezzo di strada e una serie di opere in studio, mentre qua si anticipava tutta quanta una carriera, atipica certamente. A un ep del2011 “Bocce” fa seguito oggi l’album Un Capolavoro, che spazia dal blues allo swing, dal valzer alla ballata rock, facendo sua la lezione cantata dal primo Capossela ( “Tradire e il fare”), scritta come un Gianmaria Testa ( “Chimera”), raccontata con l‘ironia di un Giorgio Conteemiliano, in un progetto omogeneo, ben strutturato, dal sorriso amaro, sospeso tra l’Emilia e New Orleans, che lascia dentro un calore melanconico che invita al riascolto. E ironizza Marco su questa nostra malata ricerca di radici, tra avi ed epigoni, nel blues “Non ci resta che cantare” con l’elenco dei referenti: “Ladolcezza di Concato, la freschezza di Caputo, l’eleganza di Paolo Contesai, ma da De Andrè non scappi mai! Canti un po’ come Jannacci, (ma te lo devo dire) un po’ meglio di Antonacci… Strizzi l’occhio un po’ a Guccini… Giorgio Gaber, Vergani e Baccini…”
È bravo l’istrionico Marco, sia al piano che al canto, sia nella composizione che negli arrangiamenti, coadiuvato da una band affiatata che lo accompagna da sempre, l'inossidabile Orchestrina Separè.
Recensione su "La Scena".
Recensione su "All Info"
Recensione su "Shivermusic"
Recensione su "WikiFreaks"
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