Fahrenheit 451 è un romanzo di fantascienza scritto da Ray Bradbury, uno scrittore nordamericano considerato fra i più grandi autori di letteratura scientifica.
L'ambientazione è quella di un ipotetico futuro (dopo il 1960)
nel quale leggere libri è considerato un reato per contrastare il quale
è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a
bruciare ogni tipo di volume. Il titolo del romanzo viene da alcuni
riferito alla temperatura di autocombustione della carta (quella a cui
brucia spontaneamente) 451 gradi Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78 °C.
Va però detto che di tale attribuzione non si trova traccia nel testo
del romanzo (451 è solo il numero sull'elmetto da pompiere del
protagonista Montag) e che non esiste un'unica temperatura di
autocombustione della carta (dipende dallo spessore della carta stessa,
ad es. carta da giornale 185°C, carta da lettera 360°C).
(fonte Wikipedia)
Una cosa è certa, c'era un caldo bestiale, non 451 g.F ma quasi. Comunque un gran bel locale, ampio, pieno zeppo di libri, giochi di società, scritte sui muri, bottiglie di vino... Insomma ci è piaciuto molto. Oh!.. se uno poi deve stare a guardare i dettagli, capisco il caldo, capisco anche che rinchiudersi in un locale ascoltando gente che nemmeno conosci che ti canta di treni, Valentine, erbe varie, non è forse il massimo con 30 gradi all'ombra. Ma va ben cosi... .
Vorrei ringraziare di tutto cuore le due dolci cameriere che hanno dovuto "sopportare" il nostro conte De Medici nelle sue effussioni e stravaganti performance elettive. Davvero siete state delle gentildonne. L'altra parte di pubblico consisteva in una coppia simpatica e bella. Rimasta fino alla fine del nostro modesto e complicato spettacolino...
Grazie per le risa e gli appluasi... e che applausi!.
Alla fine a Padova al Fahrenheit ci voglio ritornare.
(magari quando c'è un pò più fresco)
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