Rassegna Estiva - Campegine (RE) 21/07/10 |
Otto foto per raccontare la serata.
Una canzone per raccontare il "mio paese".
Una parola per ringraziare chi è passato, chi ha dato, chi a riso..
..chi ha sudato, chi ha viaggiato.. chi a ricordato e chi si è dimenticato..
Tenchiu veri mac.
guarda il video di "Come una perla"
  
Andrea Fontanesi: fonico
Giancarlo Corcillo: fisarmonica
Il pubblico: mani, viso.. ecc...
Nel mio paese
Nel mio paese succedon cose strane, scappano i preti al posto dei cani
Chissà perchè chissà per come quelli che lo voglion son le stesse persone
E dove andrà questo povero missionario
Laggiù a Gavassa a cantare il suo rosario
Per ogni avemaria che dirà nel mio paese un’aiuola crescerà
Nel mio paese fioriscon fiori strani, diventan verdi dall’oggi al domani
E guai a te se li calpesterai anche se finti la multa prenderai!
Ma non voglio essere scortese
il tuo avvertimento me lo ficco nel sedere
Le nostre aiuole ormai son campi di pallone ci manca solo il dischetto del rigore
Nel mio paese si pensa sempre in grande, bisogna costruire per diventare più importanti
Dal palazzetto alla piscina comunale, al casello al centro commerciale
Quanti soldi sono stati spesi
Dalle nostre tasche se li sono tutti presi
E oltra al danno anche la beffa, per asciugarci cosa ci resta?
Nel mio paese siam stati conquistati, da ogni razza ogni etnia condannati
Che grande sforzo la convivenza, qualcuno dice: …ne possiamo fare senza!
Ma non è vero è un’ipocrisia!
I tuoi figli son scappati tutti via
Chi manda avanti l’agricoltura, l’amico indiano senza premura
Nel mio paese ci sono strane storie alcune vere altre un po’ dissacratorie
Per riscoprire antichi documenti modificandone la data degli eventi
E svollazzando col giornale in mano
Per il paese col faccione in primo piano
Se ci fosse la macchina del tempo Napoleone darebbe il buon esempio
Nel mio paese si divertono da pazzi c’è chi pittura le mura dei palazzi
C’è chi estirpa le antiche colonette c’è chi ruba lucenti biciclette
C’è chi nasconde il fumo sotto al letto
Quello più furbo lo nasconde nel boschetto
Sarebbe meglio che sul tuo letto imparassi a slacciare un reggipetto
Nel mio paese ci son profesionisti che fanno invidia ai più illustri giornalisti
Il loro pane son le notizie che siano belle brutte fittizie
Non gliene frega non gliene importa
Gli basta solo che la gente li sopporta
Ed è per questo che scrivo le canzoni per potergli dire non rompetemi i coglioni
Nel mio paese non si stà poi tanto male, ma ogni tanto qualcuno è all’ospedale
Un’incidente, na litigata qualche volta per una fucilita
Non c’è che dire non ci si annoia
Come quando si studiava al doposcuola
Ma non è vero che rinnovato il trucco si studi meglio e si sporchi tutto!
Nel mio paese s’innalza la cultura togliendo sedie spaccando qualche mura
Facendo credere al povero teatrante di costruire un Colosseo più gigante
Ma non per questo non ci siamo arresi
Continueremo a combattere per mesi
Ringraziando di tutto cuore l’Arci Tricolore
Ed è per questo che ho scritto una canzone per conquistar la simpatia delle persone
Per farmi dire bello bravo intelligente oppure stupido ignorante incompetente
Ma alla fine lo sparlare della gente
Non me ne frega e non me ne ha mai importato niente
Continuerò a scrivere canzoni nonostante il peso che mi balla nei coglioni
Perché Tanto arriverà per tutti che siate belli ricchi oppure brutti
La nera morte vi sorprenderà e come un lampo nulla più sarà
riuniti tutti al capezzale c’è chi sogghigna c’è chi sta male
c’è chi ringrazia c’è chi saluta, c’è chi si chiede com’è accuduto
ma c’è ne uno forse il più importante quello che non parla quello più distante
quello che in ginocchio fa nascere il confine fatto di mattoni o di terra fine
L’ultimo saluto ve lo dà Valdano
Da sinistra a destra con la cazzuola in mano
Andrea Fantuzzi: sax soprano
Matteo Pacifico: clarinetto
Dario Vezzani: contrabbasso
Andrea Grossi: Andrea Grossi
  
visita Campegine
ps le foto son di Daniele Fontanesi. ;)
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